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Settembre 15, 2004

Le tre nature di Antoine Gaber…

Artista, filantropo e uomo d’affari.

 

15 settembre 2004

LAROCHEGUYON

In appena un decennio, Antoine Gaber si è guadagnato un posto tra i pittori più apprezzati (1) . Come Monet, Pissarro, Renoir, Degas, Van Gogh e altri, che nel 1860 furono le avanguardie della pittura moderna allora in continua lotta contro il formalismo dello stile accademico del tempo, Gaber, nel 2004, appare come un artista rivoluzionario nel ricreare con successo l’impressionismo dei maestri (2) – inesauribile fonte d’ispirazione dietro la sua opera pittorica (3).

 

Nato come Antoine Abugaber nel 1957, al Cairo, all’interno di una famiglia di intellettuali, che include attori, cantanti, autori di canzoni e pittori, fu, sostanzialmente dall’infanzia, attratto dalle arti. Alla tenera età di otto anni, costantemente affascinato dai contrasti di luci ed ombre dell’Egitto, sviluppò un profondo apprezzamento per l’espressione artistica che esplorò quindi per mezzo della fotografia.

 

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Umanitario di cuore, Antoine Gaber lasciò una carriera di attore molto promettente a Montreal per seguire una nuova carriera come scienziato e uomo d’affari, insieme con la fotografia e il suo instancabile amore per le arti. Per circa vent’anni, sia a Montreal sia a Toronto, si dedicò alla ricerca clinica sul cancro – segnatamente malattia del fegato, HIV e terapia del tumore al seno – e diede il proprio sostegno a diversi istituti di beneficenza. Coll’andare del tempo, il suo genio creativo è riuscito a combinare armoniosamente le sue tre nature: artista, filantropo e uomo d’affari. Gaber si è legato alla causa che per molti anni è stata, ed è ancora, una forza trainante. Parecchi dei suoi dipinti sono stati utilizzati come immagini promozionali in vari servizi pubblicitari collegati alla cura del tumore al seno. Nel 2001, ancora motivato da sentimenti filantropici, incanalò le proprie energie verso la creazione e la costituzione della Fondazione Antoine Gaber per il Cancro, un’organizzazione privata di beneficenza volta a raccogliere fondi per finanziare esperimenti clinici sui tumori e a promuovere gli artisti. A proposito, una gran parte dei guadagni realizzati con la vendita dei suoi dipinti è devoluta alla Fondazione.

 

Il 1994 si rivelò un anno fondamentale nella sua vita professionale, quando si dedicò sempre più all’espressione artistica. Così ritornò a vivere la tavolozza armoniosa di un pittore eccezionale. All’inizio, egli riprodusse per mezzo dei colori ad olio il fascino dell’Egitto, esprimendo la sua essenza attraverso una delicata combinazione di luce e di sostanza. Con un lavoro di pennello davvero unico, che divenne la sua firma, esplorò la bellezza effimera dello spazio occupato dalla natura e catturò con sensibilità travolgente il mutamento d’espressione delle sue manifestazioni. Autodidatta, Antoine Gaber sviluppò tecniche stratificate e misture di colore tipiche della sua opera. Nei suoi quadri, influenzati dall’impressionismo, l’intrinseca abilità nel creare “contrasti, sfumature di colore, dinamiche ritmiche di luce e d’ombra è rimasta indubbiamente uno dei suoi più grandi punti di forza” (4). Con magiche screziature, la sua opera lirica ci offre un universo di pace interiore e di tranquillità; un’opera notevole composta di paesaggi bucolici, dove distese di prati tappezzati di fiori e laghetti cosparsi di ninfee si dispiegano con gioia; paesaggi idilliaci che inevitabilmente ci elevano al profondo livello d’emozione che galvanizza Antoine Gaber nell’espressione creativa.
Nel dicembre 2003, invitato come artista dal Comitato Scientifico Internazionale dei Critici, Gaber rappresentò il Canada ed espose le sue opere ad una delle più prestigiose mostre europee, la Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze, durante la quale ricevette il prestigioso premio “Lorenzo il Magnifico” come riconoscimento per la sua carriera artistica (5). In tutti i suoi sforzi, Antoine Gaber ha beneficiato dello straordinario sostegno da parte di funzionari governativi e della protezione di persone influenti.
Da un’esposizione all’altra, da un continente all’altro in giro per il mondo, l’artista, il filantropo e l’uomo d’affari svolgono costantemente un ruolo nel progresso di arte e scienza. In un incessante desiderio d’armonia, Antoine Gaber, le sue opere artistiche, i suoi progetti umanitari e i suoi incommensurabili sogni di comunione tra uomo e natura contribuiscono all’unisono al lavoro della sua chiara missione: utilizzare il talento a favore di una buona causa. Né il successo né la notorietà riescono a distogliere il pittore dai suoi ideali!

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Nora Atalla,  scrittrice e giornalista, Kingsey Falls, Québec, Canada, 15 Settembre 2004

 

1. “(.) il valore dei suoi dipinti è aumentato di un tasso composto annuo del 38%. Non male considerando che S&P 500 ha reso una media del 7% annuo durante quel periodo” (dal 1997 al 2003). Scott Adams, giornalista del Financial Post, sabato 27 dicembre 2003.
2. “Antoine Gaber sta rivisitando gli impressionisti con uno sguardo fresco e con la sua personale sensibilità.” Citazione del professor John T. Spike, direttore della Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze, critico e storico dell’arte (New York).
3. “La musicalità della pittura di Gaber è innegabile ed è il motore che permette al pittore di ricreare l’impressionismo senza copiarlo.” Antonio Mazzarro, filosofo e professore d’arte.
4. Citazione tradotta della professoressa Matty Roca, critico, storica dell’arte (Messico) e inoltre membro dell’Associazione Internazionale dei Critici d’Arte (AICA).
5 Premiato dal professor Pasquale Celona, presidente della Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze.

Nora Atalla

scrittrice e giornalista